La nostra terra ed i fratelli dimenticati - racconto di un dramma

 

Questa mattina, e poi anche dopo, un senso di smarrimento e di coscienze turbate nel toccare con mano la povertà e il degrado che solo a pochi chilometri dalle nostre case coinvolge centinaia di migranti, costretti a condizioni di vita disumane, ingiuste, indegne.
E' il dramma quotidiano che si dipana ogni giorno, ed ormai ogni anno, nelle campagne dell'Alto Bradano, nei territori delle varie contrade ormai simbolo indelebile di una Basilicata che non vogliamo.

 


Dimentica d'ogni concreta
solidarietà
, quest'ultima sostanzialmente affidata solo a pochi volontari stretti intorno alla Caritas diocesana.
Tante le parole, gli incontri e le riunioni, i programmi ed i progetti ...
nel frattempo in centinaia, come ogni anno, si ritrovano a combattere una vita impossibile, poveri di tutto, privati di tutto, sfruttati per le coltivazioni agricole sotto gli occhi di tutti.
Nella sostanziale indifferenza di tanti, innanzi tutto di quanti potrebbero assicurare loro condizioni di vita dignitose ma che ogni anno, ormai da molti anni, preferiscono girarsi dall'altra parte.
Allo scoramento dei volontari, a quell'incredibile
odore di umanità tradita
che pervade le narici, al silenzio, alla voglia di silenzio, quasi a dare tregua al delirio costruito dall'uomo, si sostituisce la rabbia, il desiderio di fare, la voglia di gridare basta.
Basta con le inconcretezze e gli interventi ogni anno urgenti ed ogni anno incompleti, quasi a voler dare alibi ad impegni economici piuttosto che finalizzati al dare ai nostri fratelli meno fortunati un semplice letto dove dormire.
Non hanno davvero nulla, manca l'acqua, mancano i servizi, l'energia elettrica.

Vivono nelle casette degli anni venti del secolo scorso, sparse nei campi, prive persino degli infissi, ... pericolanti, maleodoranti, senza neppure uno straccio di fognatura.
Sono taglieggiati dai caporali, sfruttati nelle coltivazioni.

Spesso neppure sono chiamati al lavoro, sempre più difficile da trovare anche per chi si vende per 25euro al giorno, senza alcuna tutela, d'ogni genere.
Niente malattia, ferie e permessi, solo sfruttamento duro, chiaro, evidente.

Inaccettabile, persino incredibile.
Hanno lo sguardo basso, sono dapprima diffidenti.
Il volto amico dei volontari Caritas li rende appena più comunicativi.
Non comprendono bene la nostra lingua, raccolgono increduli quel poco che gli doniamo.
Ma
è solo una goccia nel mare della disperazione
.
Dormono in 10 in una stanza maleodorante, su materassi e coperte lerce, inguardabili.

Hanno dei fornetti incrostati, ovunque nugoli di insetti, pressoché niente da mangiare.
Non hanno davvero niente.

Di loro rimane il silenzio attonito dei volontari e quell'odore nauseabondo che pervade ogni cosa.
Non possiamo girarci dall'altra parte.

Non possiamo accettare che tra riunioni e progetti continuino ad esistere i vari Boreano di oggi, del tutto uguali a quelli dello scorso anno e degli altri prima.
Simbolo di una terra che ha perso l'orientamento della solidarietà, dell'ospitare, dell'amare concretamente il prossimo.

Continueremo dunque ad essere loro solidali, nel nostro piccolo, con l'aiuto di tutti.
Cercheremo di contribuire con delle piccole gocce d'acqua, cercheremo di muovere le coscienze,
preghiamo affinché con l'aiuto del Signore non esistano più situazioni del genere.

 https://www.youtube.com/watch?v=zA8OsidhRHM