Raccolta e distribuzione indumenti

 

Raccogliere gli abiti non più utili, e magari anche in buone condizioni, non soltanto per il loro valore materiale, quanto soprattutto quale segno di rispetto per il Creato.

In una “società dello scarto”, come spesso usa ripetere Papa Francesco, raccogliere gli indumenti non più utilizzati non significa dunque soltanto “vestire” quanti sono nel bisogno.

Per quanto persino incredibile, un modello culturale spesso basato sulla precarietà, ed anche sul culto dell’IO, finisce per creare una gran quantità di vestiario che viene acquistato per poi essere pressoché subito messo via, scartato, destinato alla discarica.

L’impegno dei volontari, costante e continuo, fonda la sua azione non soltanto sulla raccolta e distribuzione del vestiario, quanto soprattutto sulla “raccolta” delle storie di ciascuno e sulla “distribuzione” di umanità, per comprendere la povertà di chi ci sta attorno e la loro ricchezza interiore e così contribuire non soltanto ai bisogni materiali.